martedì 24 maggio 2016

Tanatoestetica: Quando la morte si fa bella

La tanatoestetica è l'arte di abbellire i defunti, ha origini antiche ed è tornata in voga in questi ultimi anni.


Il termine bello in presenza di un evento funesto come la morte per alcuni potrebbe sembrare inappropriato, per questo motivo userò la massima cautela per trattare invece un argomento molto serio, che in questi ultimi anni ha registrato un costante aumento di richieste presso le agenzie funebri di torino e in generale le imprese funerarie della nostra penisola.

Innanzitutto bisogna precisare che la tanatoestetica non è un gesto puramente fine a se stesso o peggio inutile, in moltissimi casi è necessaria per motivi pratici, basta solo pensare ai decessi dovuti a incidenti che hanno provocato forti traumi e lesioni sul viso.

Esistono anche ragioni di natura antroplogica, è il caso di rituali pagani o esoterici, o ancora si abbelliscono i morti per usanza familiare, e via dicendo.

I motivi sono molteplici e dipendono in gran parte dal retaggio culturale

D'altronde quando si parla di morte inevitabilmente si entra in un territorio controverso, al punto tale che facciamo fatica a prendere una posizione certa sull'argomento.

Cosa prevede l'intervento di tanatoestetica e chi la pratica

Con la tanatoestetica è possibile ritoccare o ricostruire parti del viso per renderle il più possibile naturali e conformi con i lineamenti del defunto. La prassi in ambito europeo infatti vieta ogni tipo di interpretazione o di modifica dei lineamenti originari, questo per ovvi motivi etici che implicano un assoluto rispetto verso il defunto.

Viene praticata da uno specialista qualificato, l'intervento richiede perizia tecnica e artistica, oltre ad una grande sensibilità morale. Generalmente questa figura viene resa disponibile dall'impresa di onoranze funebri che organizza il funerale.

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